Come l'omofobia chiude la chiesa cattolica in un angolo


In [1] spiego come l'omofobia stia nuocendo al dialogo ecumenico. Gli omosessuali ed i bisessuali vengono usati per giochi più grandi di loro.

Raffaele Yona Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale 

Due belle gallerie de "la Repubblica"

[1] Seta e ricami, a Roma la prima sfilata di abiti per matrimoni gay [e lesbici]

[2] Tutto il coraggio delle donne nei disegni anti pregiudizi

La galleria [1] è di una sfilata di abiti da sposi e da spose - devo dire che, se tutti gli uomini fossero eleganti come i modelli, il panorama delle nostre città migliorerebbe assai (le donne sono già molto eleganti, quindi hanno meno possibilità di migliorare).

La galleria [2] è un insieme di disegni contro i pregiudizi che inchiodano le donne ai loro ruoli di genere. Molto validi.

Raffaele Yona Ladu

Sodoma, Gomorra ed un bifobico

[1] Sodoma, Gomorra ed un bifobico

[2] A homophile reading of Leviticus

L'articolo [1] l'ho pubblicato nel mio blog BiJew-Bijou, in quanto ha a che fare con la mia esperienza ebraica; però reagisce all'articolo [2], tanto scopertamente bifobico che finisce con il nuocere pure ai gay ed alle lesbiche, e propone una nuova interpretazione del dialogo di Lot con gli abitanti di Sodoma (Genesi 19:7-9), per cui è anche di interesse generale.

Raffaele Yona Ladu

Il ministero della salute israeliano contro le terapie riparative

Ringrazio la mia grande amica Bianca Schlesinger per aver tradotto in italiano quest'articolo del giornale israeliano di sinistra Haaretz:

Il Ministero della Salute mette in guardia contro le terapie di conversione dell’orientamento sessuale, di Ido Efrati e Yair  Ettinger, Haaretz, 6.10.14

Il Ministero della Salute ha ieri emesso un avviso pubblico contro le terapie di conversione che mirano a cambiare l'orientamento sessuale da omosessuale a  eterosessuale, dicendo che non vi era alcuna prova che funzionano e che anzi potevano forse causare danni. "I terapeuti che utilizzano questo metodo creano una falsa impressione di riconoscimento scientifico di questo metodo, anche se in pratica non ci sono prove di  successo di nessun metodo simile per la possibile conversione, anzi,  c'è pure evidenza di eventuali danni," ha scritto il ministero, adottando la posizione del Consiglio degli Psicologi e dell’Associazione Psicologica Israeliana. 

La decisione, firmata dal Ministro della Salute Yael German, si basa su un documento redatto dai due organi nel mese di ottobre 2011, che è stata accettato dai professionisti del ministero dopo una discussione sulla materia nel mese di giugno. "Questa è un’ulteriore prova che l'orientamento sessuale naturale non è qualcosa che può o dovrebbe essere cambiato", ha detto  German. "L’orientamento sessuale è parte dell'identità di una persona, e non necessita di 'trattamento' o 'conversione." 

Il documento rileva che il pubblico deve essere anche avvertito dei pericoli che ci si puo’  aspettare da questi "terapeuti", ed ha sottolineato che tali trattamenti non sono né etici né professionali. "L'impressione è che la maggior parte dei praticanti di terapia di conversione non sono membri di professioni di salute mentale riconosciuti: psicologi, assistenti sociali, o psichiatri. In assenza di una legge sulla psicoterapia, un trattamento in un settore così complesso e sensibile da 'terapisti' non certificati non è ne eticamente  ne professionalmente accettabile , ed il pubblico deve essere messo in guardia ", dice  il documento.

La base  professionale per  una prova empirica del successo della  terapia di conversione è piuttosto debole, nota il documento "La maggior parte degli studi mostrano che non vi è alcun supporto per l'efficacia della terapia di conversione, mentre solo pochi affermano  successo." I professionisti hanno ammesso che lo svolgimento di tali studi pone difficili problemi metodologici e che, "Ci sono ragioni per ritenere che e’ la 'correttezza politica'    che ostacola la possibilità di finanziamento e la pubblicazione di studi sulla possibile efficacia della terapia di conversione ". Tuttavia, hanno detto, l’istituzione  professionale non può ignorare l’ accumulo di cognizioni  che dimostrano che le terapie di conversione non sono efficaci. 

Gli sforzi per "curare" l'omosessualità hanno una lunga storia scientifica e culturale. I medici, ricercatori, e chierici hanno a lungo cercato di “curare” l’omosessualità, che fino al 1950 era considerata dalla maggior parte degli psichiatri e psicologi come una malattia. Metodi di trattamento includevano un prelievo di sangue ogni 10 giorni, incoraggiamento a visite ai bordelli, astinenza, shock e terapie ormonali, l'ipnosi, e altro ancora. 

Una svolta significativa ebbe luogo nel 1973, quando l'Associazione Psichiatrica Americana rimosse l'omosessualità dal manuale statistico diagnostico, declassificandolo da  come un disturbo mentale.

Un altro balzo in avanti arrivò nel 2000, quando la questione  "E 'possibile cambiare l'orientamento sessuale di una persona?" e’ stata  affrontata dall'associazione in un documento, in cui si affermava che cambiare l'orientamento sessuale non è un obiettivo degno di trattamento psichiatrico. Dichiarava che non c'è nulla da fare sulla questione e che la persona deve imparare ad accettare se stessa. Questa determinazione ha portato molti medici, psicologi, associazioni di insegnanti e persino organizzazioni religiose a prendere posizioni simili. Tuttavia, la terapia di conversione non è scomparsa e continua ad essere offerta da vari terapeuti che credono che l'orientamento sessuale può essere modificato utilizzando vari metodi psicologici. 

Il documento elaborato dal Consiglio degli Psicologi e dall’Associazione  Psicologica Israeliana afferma che l'essenza della terapia psicologica è quella di fornire un luogo accettabile in cui il paziente viene aiutato a trovare la sua identità e fare scelte basate sulla consapevolezza dei propri bisogni, desideri e paure.

"La terapia di conversione crea un'agenda predeterminata, che rischia di perdere la linea guida  del trattamento psicologico, come richiesto dagli orientamenti etici della professione", afferma il documento. Pertanto, afferma il documento, non è professionalmente corretto che le posizioni ed i valori del terapeuta influenzino il modo in cui egli si riferisce al paziente, e certamente non il corso della terapia. "Se [il terapeuta] non può accettare il paziente da una posizione non-giudicante, accettante , ed empatica, deve invalidare se stesso  dal trattare quel paziente."  

Il documento del ministero è stato accolto da una varietà di gruppi gay. "L'avvertimento del Ministero della Salute arriva dopo numerosi studi e testimonianze riguardanti il grave danno emotivo subito dai LGBT5 che hanno subito tentativi di conversione, tra cui tentativi di suicidio", ha dichiarato Shai Deutsch, presidente della Tax Force Nazionale Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali.

Gruppi religiosi gay sono stati  particolarmente compiaciuti. Siccome la Torah respinge espressamente l'omosessualità, gay religiosi sono più propensi a cercare, o essere spinti a cercare, terapia di conversione. Il Rabbino Yosef Ron, che dirige il gruppo gay religioso Hod, ha detto che c’era motivo di festeggiare, ma ha aggiunto: "Il lavoro è ancora tanto, perché adolescenti e giovani adulti continuano a soffrire per mano di terapeuti che non sono professionisti certificati." 

Il gruppo gay religioso Hevruta ha rilasciato una dichiarazione dicendo, "Ci conviene sottolineare ed avvertire che molti dei nostri membri portano le cicatrici emotive di tali "trattament”, in particolare quelli che si svolgono sotto gli auspici dell'organizzazione Atzat Nefesh. Nemmeno uno solo dei nostri centinaia di soci sono riusciti a cambiare il loro orientamento sessuale, anche se una gran parte di noi ha combattuto con tutte le proprie forze contro le nostre tendenze sessuali.

"Coloro che suggeriscono ai nostri ragazzi di cercare terapia di conversione aprono per loro un cammino di sofferenza per far loro scoprire quello che noi di Hevruta già sappiamo: Semplicemente non è possibile." 

Rabbi Shlomo Aviner, un sostenitore attivo dell'organizzazione Atzat Nefesh, che secondo lui e’ un aiuto che riferisce  persone "solo a professionisti," ha respinto la decisione del ministero. "Conosco  molte, molte persone che sono state curate. Come, non esistono? "

Ha detto che la decisione del ministero era politica. "Qualsiasi trattamento psicologico può fare del male, se non è fatto correttamente. Naturalmente deve essere fatto professionalmente. Ma a volte ho il sospetto che ci sono decisioni che sono decisioni politiche. "

RYL - Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale