Contraccettivi ed abortivi

Genitorialità, orientamento sessuale ed identità di genere sono indipendenti - ci sono persone omosessuali e trans che desiderano diventare genitori, ed auguriamo loro ogni successo; il problema opposto - come avere rapporti  sessuali ma non figli - riguarda soprattutto le persone eterosessuali e bisessuali.

Esse, ed in special modo le donne, sono spesso disinformate. Non pretendo di sostituirmi ad un medico, ma penso di poter attirare l'attenzione su alcune informazioni importanti che si trovano nella letteratura medica, nonché teologica cattolica.

La prima cosa da sapere è che, come si premura di informare Wikipedia, per l'Organizzazione Mondiale della Sanità la gravidanza inizia al momento dell'impianto dell'embrione nell'utero, non al momento del concepimento, come invece per gli studiosi più legati al cattolicesimo.

Questo significa che per un medico legato alla definizione OMS di gravidanza, un farmaco che impedisca l'annidamento di un embrione fecondato è un "contraccettivo", in quanto la gravidanza per lui non è ancora iniziata; per un medico legato alla definizione cattolica, è invece un "abortivo".

Questo spiega alcune contraddizioni che si possono trovare nella letteratura medica, ed alcune considerazioni che fa Jamie Manson in un articolo che fra poco vi traduco.

La distinzione tra "contraccettivi" ed "abortivi" è diventata importante il 30 Giugno 2014, quando la Corte Suprema USA, nel caso Hobby Lobby (ne ho già parlato qui) ha consentito all'omonima azienda di non pagare 4 metodi contraccettivi sui 20 previsti dalla riforma sanitaria di Obama (detta comunemente "Obamacare"), in quanto li considerava abortivi.

Vorrei a questo punto lasciare la parola alla teologa cattolica Jamie Manson, che ha pubblicato il suo articolo sul National Catholic Reporter, una rivista cattolica indipendente con redazione a Kansas City, Missouri.

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Jamie Manson  |  20 Feb 2012

"Uno dei più noti truismi in etica è che i buoni giudizi morali dipendono in parte dai buoni fatti".

Così scrisse il Dott. Ron Hamel, direttore anziano della sezione etica della Catholic Health Association of the United States (CHA [Associazione Sanitaria Cattolica degli Stati Uniti]) nel numero di Gennaio-Febbraio 2010 della rivista Health Progress, organo della CHA.

Quest'edizione di Health Progress si concentrava sulla contraccezione di emergenza, specialmente sul giusto trattamento delle donne che vanno al pronto soccorso dopo uno stupro.

I moralisti ed i medici che hanno contribuito alla rivista non potevano immaginare quanto valore avrebbero avuto i loro articoli due anni dopo, quando la chiesa ed il paese si sarebbero impegolati in una controversia sulla contraccezione.

Le parole di Hamel sull'importanza di informazioni adeguate ed accurate nel fare giudizi morali sembrano particolarmente urgenti ora che molti chierici e commentatori continuano ad usare informazioni fuorvianti per sostenere che il mandato HHS (Ministero della Sanità USA) imporrà agli imprenditori [con l'Obamacare] di pagare anche i farmaci abortivi.

Il mandato HHS consente alle donne accesso gratuito a tutte le forme di contraccezione approvate dall'FDA. Queste comprendono l'IUD (dispositivi intrauterini [noti in Italia anche come "spirali", anche se non hanno più questa forma]), il farmaco Plan B [noto in Italia come Norlevo o "pillola del giorno dopo"] (levonrgestrel) ed un nuovo farmaco chiamato Ella [noto in Italia come Ellaone o "pillola dei cinque giorni dopo"] (ulipristal acetato), commercializzato a partire dal 2010 [in Italia dal 2011]. Dei chierici ed altri hanno sostenuto che, poiché questi tre contraccettivi sono degli abortivi, il governo li sta obbligando a partecipare alla distribuzione di dispositivi e farmaci che provocano l'aborto.

La realtà è che ci sono soverchianti  prove scientifiche che lo IUD ed il Norlevo agiscono solo come contraccettivi. Dacché l'Ellaone è stato commercializzato da poco, non è stato studiato altrettanto estesamente. Ma finora non c'è prova scientifica che l'Ellaone funga da abortivo [l'articolo che Wikipedia dedica all'ulipristal acetato cita uno studio pubblicato nel maggio 2014 che lo esclude decisamente].

C'è un solo farmaco approvato per indurre l'aborto. Si chiama RU-486 (mifepristone) e non è nella lista dei metodi contraccettivi approvati dall'FDA [Food and Drug Administration - l'agenzia USA per i farmaci ed i cibi]. È venduta solo su ricetta, e nessun imprenditore è obbligato a pagarla come parte di un piano sanitario per i dipendenti.

Per capire perché gli scienziati credono che lo IUD, il Norlevo ed Ella non sono degli abortivi, è importante innanzitutto comprendere la biologia del concepimento. Perché una donna diventi gravida dopo il rapporto sessuale, le sue ovaie devono rilasciare un uovo (ovulazione). Gli spermatozooi possono rimanere vitali dentro il suo apparato riproduttivo per cinque giorni. Perciò, se avviene un rapporto sessuale fino a cinque giorni prima dell'ovulazione, od entro due giorni dopo, sia gli spermatozoi che l'ovulo sono vitali e la cellula uovo può essere fecondata.

Ora, non è che un uovo, solo perché fecondato, diventerà per forza un embrione. Perché questo accada, l'uovo fecondato deve impiantarsi nell'endometrio che riveste l'utero. L'impianto avviene sette giorni dopo la fecondazione, se mai avviene. Gli scienziati stimano che, perlomeno, due terzi degli ovuli fecondati non riescono ad impiantarsi. Alcuni scienziati, secondo la rivista Discover, stimano che il numero arrivi fino all'80%.

Pertanto, secondo la definizione medica, una donna non viene considerata gravida finché l'embrione in sviluppo non si impianta con successo nel rivestimento uterino.

Alcuni chierici sostengono che una donna è gravida fin dal momento della fecondazione. Se è così, allora ne consegue che dal 60% all'80% delle volte, questo processo naturale porta ad enormi perdite umane.

Torniamo alla contraccezione. Quando i chierici sostengono che lo IUD potrebbe essere un abortivo, loro si basano sulle ricerche degli anni '70 che indicavano che lo IUD poteva influenzare l'abilità dell'embrione di impiantarsi. Da allora decenni di ricerche hanno dimostrato che lo IUD funziona in realtà molto prima nel processo riproduttivo di quanto si pensava. Non distrugge un embrione impiantato. Circa una donna su cento che usa lo IUD rimane incinta.

Semmai, lo IUD, che è un dispositivo a forma di T inserito nell'utero da un medico, opera influenzando il modo in cui si muovono gli spermatozoi. Alcuni IUD rilasciano una versione sintetica dell'ormone progesterone chiamata progestina, che ispessisce il muco cervicale rendendo più difficile per gli spermatozoi entrare nell'utro. Pochi spermatozoi sono capaci di raggiungere le tube di Falloppio, e quelli che riescono a raggiungere il luogo della fecondazione sono normalmente incapaci di compierla.

Anche il farmaco Norlevo è progestina artificiale e pertanto impedisce agli spermatozoi di entrare nell'utero, come fa lo IUD. Ma il farmaco può anche impedire alle ovaie di rilasciare un ovulo. Se un uovo è stato già rilasciato, il Norlevo può rallentarne il movimento. Rallentando sia l'ovulo che gli spermatozoi, impedisce la fecondazione.

L'efficacia del Norlevo diminuisce notevolmente se somministrato dopo due giorni dal rapporto. Ma anche al culmine dell'efficacia, opera solo dal 50% all'80% delle volte. Alcuni hanno sostenuto che il Norlevo agisce dopo il concepimento cambiando il rivestimento uterno in modo da rendere impossibile l'impianto.

Ma, secondo la Dott.ssa Sandra Reznik, che ha scritto anche lei per il numero di Gennaio-Febbraio 2010 dell'organo della CHA Health Progress, se il Norlevo "producesse un mutamento dell'endometrio, allora uno si aspetterebbe  un superiore tasso di successi [nel prevenire la gravidanza - nota di Jamie Manson] ... Nel loro insieme, ci sono dati biologici, clinici ed epidemiologici che indicano chiaramene che il meccanismo d'azione del Norlevo coinvolge solo eventi pre-fecondazione".

Per cinque anni, il personale della CHA ha raccolto, rivisto e riassunto la grande maggioranza degli articoli sul meccanismo d'azione del Norlevo, spiega Ron Hamel nel suo articolo: "Praticamente tutte le prove che si trovano nella letteratura scientifica indicano che il Norlevo ha poco o punto effetto dopo la fecondazione ... nell'endometrio che lo renderebbe inospitale per l'impianto".

Il farmaco Ellaone è forse il più controverso, dacché la sua struttura chimica è simile a quella dell'RU-486. Al contrario del Norlevo, l'Ellaone può essere assunto fino a cinque giorni dopo il rapporto, lavorando quindi per l'intera durata della vita dello spermatozoo. Come con il Norlevo, però, le donne che assumono l'Ellaone possono comunque rimanere incinte, il che fa pensare che neppure questa pillola sia un abortivo.

In diversi studi, il 2% delle donne che hanno assunto l'Ellaone fino a cinque giorni dopo il rapporto sono diventate gravide. I ricercatori  stimano che almeno il 5% delle donne che non prendono la pillola sarebbero diventate gravide. L'Ellaone impedisce la fecondazione con un inibitore del progesterone che ritarda od impedisce l'ovulazione.

Alcuni hanno sostenuto che, poiché l'Ellaone ha una composizione simile a quella dell'RU-486, funziona allo stesso modo. L'RU-486 agisce assottigliando il rivestimento uterino fino al punto che un embrione impiantato ne viene sloggiato. Gli scienziati sostengono che non c'è prova che l'Ellaone abbia questo tipo di effetto sull'endometrio, e pertanto non c'è prova che il farmaco possa interrompere una gravidanza esistente o prevenire  l'impianto. Gli esperti puntano alla percentuale di fallimento del 2% come prova.

Secondo uno studio pubblicato in The Lancet, quando il farmaco è somministrato in dose massiccia, potrebbe alterare il rivestimento uterino e teoricamente ostacolare l'impianto di un embrione. Ma nessuna donna potrebbe riuscire a procurarsi tutto quell'Ellaone.

Il punto principale che emerge da tutte queste ricerche è che, finora, non c'è prova scientifica che uno qualsiasi dei contraccettivi approvati dall'FDA sia capace di distruggere un embrione. Dire che uno di questi farmaci è un abortivo non è solo fuorviante, ma rende un grave disservizio alle donne che si trovano in una situazione in cui potrebbero dover ricorrere ad uno di questi farmaci o dispositivi.

Secondo la National Crime Victimization Survey [Indagine Nazionale sulle Vittime del Crimine] del Dipartimento di Giustizia USA, ogni anno in media vengono denunciate 207.754 violenze sessuali. E secondo uno studio dell'Università di Princeton, oltre 25.000 donne ogni anno rimangono incinte dopo una violenza sessuale.

La CHA ha fatto un gran bel lavoro a sostenere perché la contraccezione di emergenza deve essere a disposizione di tutte le vittime di violenza sessuale, indipendentemente dall'affiliazione cattolica dell'ospedale. Ma, alla fine, anche donne che non sono state stuprate potrebbero trovarsi nel bisogno di questo tipo di contraccezione. I preservativi si rompono e scivolano, le donne si dimenticano di prendere la pillola, ed alcune donne subiscono tutti i tipi di coazione sessuale da parte degli uomini.

Indipendentemente dalla situazione, tocca ad ogni donna decidere cosa è meglio per lei ed il suo benessere.

Come abbiamo visto la settimana scorsa nella commissione di soli maschi che ha testimoniato al Congresso sulla contraccezione, e nelle affermazioni di Rick Santorum e dei suoi sostenitori finanziari, la cultura dello svergognare le donne che prendono in mano la loro sessualità è tuttora una forza potente in questo paese. Ed il desiderio degli uomini di prendere il controllo dei corpi delle donne sembra egualmente forte.

Di fronte a questi attacchi alla salute ed all'autonomia sessuale delle donne, tocca agli analisti ed ai commentatori essere onesti sulla scienza della contraccezione ed essere cauti nell'affermare cosa è e cosa non è abortivo.

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Jamie L. Manson ha ricevuto il Master in Teologia dalla Yale Divinity School, dove ha studiato teologia cattolica ed etica sessuale. La sua rubrica per NCR le ha guadagnato un primo premio della Catholic Press Association per la "Miglior Rubrica/Commento Regolare" nel 2010.

(fine)

Posso aggiungere alcuni interessanti link sul meccanismo d'azione dello IUD:
Un problema interessante è dato dal fatto che uno IUD rivestito di rame può essere usato nella contraccezione di emergenza, dimostrandosi più efficace del Norlevo e dell'Ellaone. Il dubbio che esprimono alcuni è che in questo caso esso non si limiti a prevenire il concepimento, ma blocchi anche l'impianto dell'embrione - ma è un dubbio che riguarda solo l'uso postcoitale, dacché gli effetti prima del coito sono già stati ben studiati.

Ecco comunque i link in proposito:
Sulle altre forme di contraccezione di emergenza ho fornito degli interessanti link in italiano nel corpo dell'articolo - vi conviene rileggerlo.

Perché non si trovano facilmente articoli simili a quelli di Jamie Manson in Italia? Per due motivi, secondo me:
  1. La maggior parte dei teologi è di genere maschile - e chi ha una posizione di privilegio dà molte cose per scontate, non le approfondisce, ed impara di meno (è lo stesso motivo per cui in molti paesi le donne prendono voti migliori degli uomini);
  2. In Italia la religione cattolica ha la supremazia numerica ed il dominio culturale - ed il privilegio porta all'apatia intellettuale già descritta sopra.
Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale