Una vittoria ed una sconfitta per le persone trans

[1] Canadian Trans Boy Given New Birth Certificate

[2] Queer Teen Not Allowed to Wear Makeup for License Photo

La vittoria è in [1], la sconfitta in [2].

[1] dice che un "ragazzo trans" (FtM - sesso anagrafico femminile, identità di genere maschile) dell'Alberta, una provincia canadese, di 12 anni, ha ottenuto la riassegnazione giuridica del sesso (per cui ora il certificato di nascita lo dichiara "M = maschio" anziché "F = femmina") senza bisogno di operazioni.

Paradossalmente, l'età lo ha avvantaggiato: la legge dell'Alberta, analogamente a quella italiana, prevedeva la riassegnazione chirurgica del sesso come prerequisito per la riassegnazione anagrafica; ma un minorenne non può subìre questo trattamento - e David Hancock, attuale Primo Ministro dell'Alberta, nonché Ministro per l'Innovazione e l'Alta Formazione, lo scorso aprile ha detto che questo prerequisito sarebbe stato ignorato, e poco tempo dopo un giudice ha sentenziato che la legge dell'Alberta, così come è congegnata, viola i diritti delle persone.

Così è stato possibile, il 15 Giugno 2014, in una cerimonia che faceva parte del Pride di Edmonton, la capitale dell'Alberta, consegnare a Wren il suo nuovo certificato di nascita. Gli onori di casa li faceva il Sindaco Don Iveson (cliccate perché il signore è un vero "beefcake = manzo"), il certificato lo ha consegnato il Ministro della Cultura e dello Spirito Comunitario Heather Klimchuk (un po' meno carina del sindaco, mi spiace dirlo, ma deve essere tanto simpatica).

Spero di poter seguire un giorno l'esempio di quel ragazzo, ma ovviamente in direzione opposta, anche se la vita delle "lesbiche trans" non è per niente facile.

[2] dice che un ragazzo della Carolina del Sud con "non conformità di genere", che veste abiti androgini oppure femminili ed ama truccarsi, avendo compiuto 16 anni poteva prendere la patente, come gli consente la legge del luogo.

Ma la Motorizzazione della Carolina del Sud gli ha imposto di togliersi il trucco dalla faccia al momento di posare per la foto della patente, perché non ritenevano questo suo look degno di un maschio - un impiegato avrebbe addirittura chiamato il trucco "camuffamento [disguise]", e non si può apparire camuffati sulla patente.

Il ragazzo al momento ha acconsentito, ma poi ha fatto scrivere dal Transgender Legal Defense & Education Fund una raccomandata abbastanza pesante in cui si afferma che la richiesta della Motorizzazione equivaleva a vietare al ragazzo di esprimere la propria identità, un diritto costituzionalmente protetto, e quindi si chiedeva alla Motorizzazione di consentire al ragazzo di sostituire l'attuale foto con una che esprime la sua identità.

Mi permetto qui di esprimere la mia personale opinione: sono un naturista, e come voglio che sia riconosciuto il mio diritto di essere nudo in mezzo agli altri, così devo riconoscere agli altri il diritto di vestirsi (e truccarsi) come desiderano. Fa un po' ridere vedere un maschio aspettare l'autobus come mamma l'ha fatto accanto ad una donna col burqu'a, ma dal mio punto di vista sarebbe il trionfo della convivenza civile.

L'unico obbligo ragionevole che si potrebbe imporre alle foto per i documenti è il mostrare una parte abbastanza ampia del viso da consentirne il riconoscimento - in dicembre mi hanno obbligato infatti a fare la foto per il passaporto senza occhiali, in quanto il riflesso sulle lenti copriva le pupille.

Ma non si capisce come mai il trucco consente il riconoscimento di una femmina, ma ostacola quello di un maschio. Non c'è alcuna ragionevolezza nel comportamento della Motorizzazione della Carolina del Sud.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale