Il coming out può salvarvi la vita

[1] Suicidal behavior in adolescent and young adult gay men



Gli studi citati sono vecchiotti, ma credo sempre validi.

[1] risale al 1989, e dice che la maggior parte dei tentativi di suicidio sono accaduti quando l'individuo era ancora "velato" od era stato appena respinto perché omosessuale. Nessuno di coloro che ci ha provato aveva un'identità gay positiva, la quale sembra un importante fattore protettivo.

[2] è uno studio norvegese del 2013, che cerca di capire che cosa dissuade gli MSM (i maschi che fanno sesso con altri maschi) dal fare il test HIV. Il fattore di dissuasione più potente sembra l'essere "velati".

[3] è uno sconvolgente studio del 1996: è ben noto che l'inibizione psicologica deprime il sistema immunitario, e se ne è avuta la prova con uno studio longitudinale durato 9 anni su 80 uomini gay sieropositivi, iniziato quando loro erano già contagiati, ma il livello di CD4 era ancora soddisfacente. Chi era "velato" ha visto la malattia svilupparsi assai più rapidamente, e, come dice l'abstract:
Le caratteristiche del campione e dei controlli statistici fanno scartare le spiegazioni basate sulle caratteristiche demografiche, le pratiche sanitarie, il comportamento sessuale e la terapia antiretrovirale. L'analisi mediazionale ha indicato che gli effetti osservati non si potevano attribuire a differenze nella depressione, nell'ansia, nel sostegno sociale, o nello stile di coping repressivo. L'infezione da HIV sembra progredire più rapidamente negli uomini gay che nascondono la loro identità omosessuale.
Ci sono degli idioti (come il qui criticato Obiettivo Chaire) che propongono la confessione sacramentale al posto del coming out.

Confessarsi può essere opportuno, ma vivere "velati" rovina la propria salute. Fate la prima cosa, ma non l'altra.

Raffaele Ladu
Dottore in Psicologia Generale e Sperimentale