Venerdì 20 giugno La pastora Letizia Tomassone parlerà di "Donne, fede e omosessualità"

In collaborazione con il Centro Culturale Valdese di Venezia
L'associazione ha organizzato un incontro-dibattito su:
Donne, fede e omosessualità.

"Far uscire anche Dio dal suo armadio"
Ne parleremo con:
Letizia Tomassone
Pastora della Chiesa Valdese, Laureata in Teologia Valdese,
Docente di corsi di "Studi femministi e di genere" presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma.
Venerdì 20 Giugno 2014
ore 19.00 presso la Foresteria Valdese di Venezia.

Un magnifico studio sui papà (gay) da Israele

Visione notturna del campus nord dell'Università Bar Ilan











Traduco [1] , che riferisce dello studio di cui potete leggere l’abstract in [2], l’articolo completo in [3], ed ulteriore documentazione in [4]:

(inizio)

La struttura dell’attività cerebrale dei papa gay rammenta quella sia delle neomamme che dei neobabbi, sostiene uno studio
Reuters Posted: 05/26/2014 7:38 pm EDT Updated: 05/27/2014 3:59 pm EDT Print Article

di Sharon Begley

NEW YORK (Reuters) – I ricercatori avevano già scoperto che avere un bambino altera l’attività cerebrale delle neomamme, ed un nuovo studio aggiunge la prima prova di simili cambiamenti nei cervelli di uomini gay che allevano i figli che hanno avuto attraverso la maternità surrogata.

Nello studio, le strutture di attività cerebrale assomigliano sia a quelle delle neomamme che dei neobabbi.

La ricerca, rilasciata lunedì, potrebbe dare ulteriori elementi al dibattito se si deve consentire agli uomini gay di adottare dei figli. Molte agenzie di adozione americane non lavorano con le coppie omosessuali, ed alcuni stati proibiscono loro di adottare (vedi [5]).

Bi-Aperitif: aperitivo dedicato alla bisessualità


Pubblicato in Eventi con tag aperitivoautodeterminazionebisessualibisex

Chilli Peperoncino RossoTHEguest il 23 maggio 2014 da .



Bi-Aperitif



*le domande sulla bisessualità che hai sempre voluto fare!*

Il #VeneziaPride2014 è un mese di cultura, arte, divertimento, e lotta per i diritti LGBTQI e di tutt*, che culminerà nella manifestazione del 28 giugno.
SABATO 31 MAGGIO alle ore 19:30 al Circolo Santa Margherita si terrà l’aperitivo del #VeneziaPride2014 dedicato alla bisessualità.

“Sono bisex!”
“Davvero? ma tu…?”


Il nostro Bi- Aperitif avrà in parte la forma di domande&risposte. More info? in loco!
Il nostro Pride, orgoglio, è (anche) bisessuale.
Orgoglio è difendere la libera autodeterminazione, propria e altrui.
Orgoglio è dire “io esisto, sono libero e meritevole di diritti al pari di tutti: non di meno, né di più”.

Siate orgogliosi.

Fateci e fatevi tutte le domande!
E venite a brindare con noi!

Special Double Performance:

CHILLI PEPERONCINO ROSSO

THEguest DJ set


HASHTAG: segui #VeneziaPride2014
QUANDO: sabato 31 maggio 2014
ORARIO: 18:30
DOVE: Circolo Santa Margherita – Campo Santa Margherita – Venezia
INFOinfo@veneziapride.itpartecipa e condividi l’evento su Facebook cliccando QUI

- See more at: http://www.veneziapride.it/2014/05/bi-aperitif-aperitivo-dedicato-alla-bisessualita/#sthash.EQFgqy9o.dpuf

LA VIOLACIOCCA

Ciao a tutti!
Un  evento molto significativo ed importante fatto a  Casa di Ramia (via Nicola Mazza 50 a Verona)
è stato quello di giovedì sera 22 maggio ore 21 per "dialogare in poesia"
ascoltando le emozioni che suscita la poesia.
Questo percorso di crescita interiore è stato guidato dal dott. Roberto Targon (Psicologo e Psicoterapeuta)
Cosa posso dire? " E’ emozionante pensare che una serie di parole rubate a delle poesie lette dal gruppo possano portare ad una nuova poesia frutto e risultato della serata."
LA VIOLACIOCCA
Da una bianca finestra
vedo il focolare ed il mormorio del nostro the .
La memoria mi annega in uno sconosciuto sorriso.
Il segreto: “La violaciocca”.
E’ una sensazione di serpente acciampellato.
Che paura!
Il dito puntato, poi la menzogna, il disprezzo, l’accusa, gli sguardi di agressività.
Con il martello e la fantasia sognavamo uno sconfinato amore.
… e poi il ritorno a casa,
…e casa non è,
 ma un fiume di brina smagliante e una voce .
Frasi calcolate, libertà, colore, vidi colore nell’arcobaleno.
Una colomba, un’anima di tenerezza, speranza, compiti e maniere;
ma ebbro di religione e focosità.



Ecco che dal “caos” di parole prese dalla lettura di alcune poesie è nato una nuova poesia che suscita una nuova emozione ed interpretazione.
Penso quindi che “Nulla è a caso ma è tutto frutto di relazioni fra le persone che si incontrano ed a volte si scontrano e producono nuove energie a volte positive ed a volte negative."



Prossimo appuntamento:



Martedì 27 maggio'14
SEDE DELL' INCONTRO: Presso la Casa Comune MAG Verona. Via Cristofoli 31/A 

poi seguirà martedì 10 giugno 2014 sempre alla MAG.

Come non prendere un bel voto al Maffei

Il liceo ginnasio di Verona è dedicato a Scipione Maffei (Wikipedia-ITA, Dizionario Biografico Treccani), ed un modo efficace per rimediare un brutto voto in quella scuola è dare retta a quest'immagine pubblicata nel blog di Gilberto Gobbi:

Gobbi ci tiene a non essere chiamato omofobo, ma mettere sull'immagine un uomo che vomita (nauseato, sembra) materiale LGBTQAI (tra parentesi, la bandiera arcobaleno del movimento ha solo 6 colori - il motivo è spiegato qui) lo smentisce.

Ma non è quello il problema  principale. Cominciamo da Platone, morto al più tardi nel 347 AEV (Ante Era Volgare - la dizione ebraica per "avanti Cristo"), e da una parola coniata nel 1869 EV (Era Volgare = dopo Cristo) che viene usata improvvidamente per tradurre un suo brano.

La parola tedesca "homosexualitaet", da cui deriva l'italiano "omosessualità", fu coniata nel 1869 dal pubblicista ungherese Karl-Maria Benkert; mentre nella lingua originale e nel suo derivato inglese la parola può significare sia "comportamento omosessuale" che "orientamento omosessuale" (quest'ultima nozione non è definita in modo univoco - vedete ad esempio una mia pagina, la definizione del DDL Scalfarotto, la definizione dell'American Psychological Association), in italiano, francese ed ebraico i derivati della parola significano solo "orientamento sessuale".

Questo fa del suo uso per tradurre Platone dal greco antico in italiano un errore da matita blu, per due motivi.

Innanzitutto, il brano di Leggi 836 b che nella versione di Gobbi riporta la parola "omosessualità", secondo un'edizione ben più attendibile (UTET, curatore Francesco Adorno), recita:
“gli amori dei ragazzi fra loro, maschi e femmine, e delle donne per le donne che fanno la parte di uomo, e degli uomini per gli uomini che fan la parte di donna”
Platone qui parla del comportamento omosessuale, a lui certamente ben noto, tanto è vero che il vigore con cui lo attacca nel dialogo platonico in questione ne testimonia direttamente ed indirettamente la diffusione e la legittimazione sociale nella Grecia dei suoi tempi (c'è chi lo nega, a giudicare da questa pagina, e quindi val la pena ribadirlo); la nozione di "orientamento sessuale" gli era invece sconosciuta.

E questo è il secondo motivo della matita blu: mettergli in bocca la parola "omosessualità" è altrettanto anacronistico che far apparire nelle sue opere, a forza di strafalcioni di traduzione, il sistema metrico decimale, la locomotiva a vapore, il telegrafo elettrico, l'uso dell'etere e del cloroformio come anestetici e dell'acido fenico come antisettico, i motti "Hon(n)i soit qui mal y pense" (pardon, volevo dire "Dieu et mon droit"), "E pluribus unum", "Liberté, Egalité, Fraternité", "Nei secoli fedele", "Viva VERDI [Vittorio Emanuele Re D'Italia]", eccetera. In pratica, si trasforma un'opera filosofica classica in un romanzo steampunk!

Va detto che in Internet si trovano diverse pagine in cui compare questo brano platonico tradotto così male - eppure Gilberto Gobbi non si è insospettito per l'evidente anacronismo (avrebbe dovuto essere evidente soprattutto a lui, psicologo e sessuologo con decenni di esperienza alle spalle), motivato da un livore polemico tanto feroce da travolgere il rigore filologico, e da nuocere proprio al filosofo che si vuole difendere, e le ha copiate senza discernimento critico.

La botte piena e la moglie ubriaca

[1] http://gilbertogobbi1.wordpress.com/2014/04/28/il-ruolo-della-bisessualita-psichica/

[2] http://www.apa.org/monitor/feb02/newdata.aspx

[3] http://www.arcigay.it/42042/omotransfobia-il-report-2014/

[4] http://en.wikipedia.org/wiki/Electroconvulsive_therapy

[5] http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16390897

[6] http://archpsyc.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=495588

[7] http://faculty.bennington.edu/~sherman/sex/female-twin-lesbian.pdf

[8] http://www.yale.edu/snhlab/Gender%20Differences_files/Nolen-Hoeksema%20%26%20Girgus,%201994.pdf

[9] http://www.kinseyinstitute.org/resources/bib-homoprev.html

[10] http://williamsinstitute.law.ucla.edu/wp-content/uploads/Gates-How-Many-People-LGBT-Apr-2011.pdf

[11] http://www.gallup.com/poll/158066/special-report-adults-identify-lgbt.aspx

[12] http://www.citylab.com/politics/2014/02/global-map-homophobia/8309/

Il link [1], del blog di Gilberto Gobbi, è uno dei tanti che afferma questo:
Anche la persona adulta, col passare dell’età della vita, può conoscere delle regressioni: così uomini e donne, sposati e genitori, dicono  di “cambiare” orientamento sessuale, spesso in seguito a una fase depressiva e divorziano.
L’omosessualità è spesso il sintomo di una depressione originaria (angoscia della perdita), di cui le regressioni in età adulta riattivano conflitti intrapsichici mascherati da diverse resistenze.
I corsivi sono dell'autore, e mi hanno ricordato una cosa che avevo già osservato qui: che ci sono delle forti obiezioni al ricondurre l'omosessualità ad una forma di disturbo dell'umore.

La prima obiezione è data dal problema della compresenza dei disturbi dell'umore e dell'omosessualità (con buona pace del citato Gilberto Gobbi, per me e per la maggior parte dei professionisti della salute mentale essa è una cosa sana) - in parole semplici, quanto spesso accade che una persona sia omosessuale e depressa allo stesso tempo?

Lo studio [2] avverte che le persone LGB (lesbiche, gay, bisessuali) hanno maggiore probabilità di soffrire di depressione maggiore unipolare (ed altri disturbi) - ma, secondo l'autrice, questo viene spiegato in modo soddisfacente dal maggior stress che le persone LGB subiscono nella loro vita.

Non è la depressione che causa il comportamento omosessuale, ma l'orientamento omosessuale che viene stigmatizzato, attira discriminazioni e cose peggiori (vedi [3]), e quindi aumenta la probabilità di essere depressi.

Controprova (e seconda obiezione) è che di tutte le persone omosessuali o bisessuali note a me (che per tre anni ho fatto il bibliotecario dell'Arcigay di Verona) ed a mia moglie (che per dieci anni ha presieduto l'Arcilesbica di Verona) che hanno subìto una terapia antidepressiva, nessuna di coloro che ne ha tratto giovamento ha cambiato il proprio orientamento sessuale.

Una di loro ha addirittura riso dell'ipotesi spiegandomi che, finché gli antidepressivi non fecero effetto, lui (era un uomo gay cis - ora è una donna etero trans) era "velato", cioè aveva paura a rivelare la sua omosessualità; quando cominciarono a funzionare, fece il coming-out - andò a dire al mondo intero che era gay!

Martedì 10 giugno 2014 DISABIL-AMATO… siamo tutti uguali quando amiamo! Incontro per discutere il tema sulle relazioni d’amore vissute da persone disabili


OBIETTIVI

Obiettivo del percorso è affrontare i temi di psicologia  a partire da riflessioni fatte tra noi con l’aiuto di un facilitatore (psicologo). Ci si confronterà per far nascere possibili aperture mentali che consentano di affrontare la sfida sociale a volte piena di pregiudizi su temi importanti.

METODOLOGIA
La metodologia di lavoro che si intende proporre è volta a promuovere lo scambio ed il confronto tra i partecipanti attraverso la discussione su linee di pensiero che valorizzano la diversità  come una ricchezza.
In questo senso gli incontri avranno molti momenti di condivisione di idee ed esperienze nel gruppo. A tal fine, potranno essere utili i bisogni, le situazioni, le riflessioni che noi tutti ci  sentiremo di condividere in un ambiente protetto di auto-mutuo-aiuto.

Si chiede un piccolo contributo libero per coprire le spese  poiché l’attività è portata avanti con l’aiuto di volontari.

 IL PERCORSO  
Vuole promuovere conoscenze ed acquisizioni di strumenti atti a facilitare, attraverso il confronto con gli altri, la gestione della sfera affettivo-relazionale. Il facilitatore del gruppo, oltre a portare competenze psicologiche, cercherà di facilitare la comunicazione tra le persone .

SEDE DEGLI INCONTRI
Presso la Casa Comune MAG Verona. Via Cristofoli 31/A - Verona
LE DATE
L’ incontro si svolgerà dalle 21:00 alle 23:00 gg:
Martedì 10 Giugno Disabil-amato … siamo tutti uguali quando amiamo

Gli incontri verranno facilitati dalla psicologa Cristina Comuzzi,

CONTENUTI
L'iniziativa spera possa offrire a tutti, attraverso momenti di riflessione e confronto, strumenti e sollecitazioni che consentano una maggior consapevolezza e serenità nell’affrontare temi importanti e delicati quali l’affettività, la relazione con l’altro, la diversità, ecc...
Date le caratteristiche del percorso, i contenuti saranno concordati anche sulla scorta dei bisogni emergenti.

DESTINATARI
Il percorso si rivolge a tutti gli adulti  interessati ad affrontare ed approfondire la conoscenza ed i risvolti affettivi ed emotivi legati alle problematiche e alle risorse connesse alla affettività e alla capacità di relazionarsi delle persone. E’ un percorso quindi rivolto a chi  ha desiderio di conoscere se stesso e gli altri.
 Per INFO: tel: 3457153230.
Oppure preferibilmente per e_mail

Martedì 27 maggio'14 " STRESS COMMUNITY..." (come gestire lo stress e sentirsi più leggeri)


Essendo un incontro organizzato da un'associazione (no profit) si partecipa agli incontri con un'offerta libera.
 L'iniziativa spera possa offrire a tutti, attraverso momenti di riflessione e confronto, strumenti e sollecitazioni che consentano una maggior consapevolezza e serenità nell’affrontare questo tema .

OBIETTIVI Obiettivo del percorso è affrontare i temi che riguardano la relazione con l'altro. A partire da riflessioni fatte tra noi con l’aiuto di un facilitatore (psicologo) ci si confronterà perché possano nascere possibili aperture mentali che consentano di affrontare la sfida sociale a volte molto chiusa e piena di pregiudizi su temi così importanti.

CONTENUTI Sarà affrontato il processo della relazione e quindi la mia identità all'interno di una relazione.   Altri contenuti futuri saranno concordati anche sulla scorta dei bisogni emergenti.

METODOLOGIA La metodologia di lavoro che si intende proporre è volta a promuovere lo scambio ed il confronto tra i partecipanti attraverso la discussione su linee di pensiero che valorizzano la diversità come una ricchezza e il racconto di esperienze concrete. In questo senso gli incontri avranno molti momenti di condivisione di idee ed esperienze. A tal fine, potranno essere utili i bisogni, le situazioni, le riflessioni che noi tutti ci sentiremo di condividere in un ambiente protetto di auto-mutuo-aiuto.

IL PERCORSO Vuole promuovere conoscenze ed acquisizioni di strumenti atti a facilitare, attraverso il confronto con gli altri, la gestione della sfera affettivo-relazionale. Il facilitatore del gruppo, oltre a portare competenze psicologiche, cercherà di facilitare la comunicazione tra le persone su una tematica quale insieme di comportamenti, di relazioni, di comunicazioni attraverso cui sentire ed esprimere se stessi.

 SEDE DEGLI INCONTRI Presso la Casa Comune MAG Verona. Via Cristofoli 31/A - Verona

 DATE Gli incontri saranno ogni 14 giorni, ogni due martedì, dalle 21:00 alle 23:00 - per il mese di maggio e giugno'14:.

 Martedì 27 maggio'14 " STRESS COMMUNITY..."
(come gestire lo stress e sentirsi più leggeri

 Gli incontri verranno facilitati dalla psicologa Cristina Comuzzi

 DESTINATARI Il percorso si rivolge ad adulti etero, bisessuali, omosessuali o queer interessati ad affrontare ed approfondire la conoscenza riguardo alle diversità come una ricchezza sociale e non come un'ostacolo alla relazione della persona .

Chiunque può partecipare.

Un'indagine ADL sull'antisemitismo a livello globale - e le sue implicazioni LGBTQAI

[1] http://global100.adl.org/#country/italy

[2] http://biqueer.blogspot.it/2014/05/la-bellezza-e-nellocchio-di-chi-guarda.html

[3] http://www.pewglobal.org/2013/06/04/the-global-divide-on-homosexuality/

Come ho già osservato in [2], riassumendo altri miei interventi sul tema, l'antisemitismo e l'omofobia si intrecciano; quindi è interessante confrontare i dati di [3] (un sondaggio in cui il 74% degli intervistati in Italia ha risposto che "la società dovrebbe accettare il comportamento omosessuale" - immagino che il restante 26% possa qualificarsi come "omofobo" senza se e senza ma) con quelli di [1] (un altro sondaggio da cui risulta che il 20% degli italiani può qualificarsi come antisemita).

Ci sono meno antisemiti che omofobi, anche perché l'antisemitismo è socialmente più disapprovato, c'è una legge specifica contro gli atti antisemiti che non vale per gli atti omofobi, e l'omofobia trova coperture in alto loco che l'antisemitismo non trova più dalla "Nostra Aetate" almeno.

Eppure gli antisemiti fanno comunque grave danno. Perché tutelare le minoranze etniche e religiose, ma non quelle sessuali? Perché questo sfavore?

Un'affinità tra i risultati dei due sondaggi è che in entrambi le donne appaiono meno propense a discriminare (le antisemite femmine in Italia sembrano il 12%, gli antisemiti maschi il 27% - in Italia l'omofobia non ha un altrettanto grande divario di genere, ma nei paesi di cui [3] riporta questo dato, le donne discriminano meno degli uomini).

Discrepanza tra i due sondaggi è che in Italia si riscontra una ripresa dell'antisemitismo tra i più giovani (nella fascia d'età 18-34 anni l'antisemitismo è del 14%; nella fascia 35-49 dell'11%; del 27% in chi ha 50 anni e più), mentre il sondaggio Pew mostra che i giovani sono meno omofobi degli anziani.

Si vede che è mancata l'istruzione. La Giornata della Memoria è servita, ma non abbastanza.

La bellezza è nell'occhio di chi guarda (talvolta dalla parte sbagliata)

All'incontro, già criticato qui, di Bosco Chiesanuova del 9 Maggio 2014, è stato sostenuto, specialmente dalle persone che parlavano a nome di "La Manif pour Tous" e "Le Sentinelle in piedi" (gradirei che venisse notato che la cortesia di citare i siti web dei propri avversari dialettici, in modo che il lettore possa documentarsi direttamente, sono stato il primo ad averla), che un recente sondaggio del Pew Research Center - Global Attitudes Project mostra che l'Italia è uno dei paesi del mondo in cui più alta è l'accettazione dell'omosessualità - e Gilberto Gobbi si è premurato di precisare che la percentuale raggiungeva nel 2013 il 74%.

Ecco il riassunto dei dati più importanti del sondaggio:

Il grafico conclusivo del sondaggio Pew

Perciò, a detta delle portavoce di questi gruppi, non c'è in Italia un'emergenza omofobia che richieda leggi speciali; e questo sarebbe provato anche dal fatto che UNAR ed OSCAD hanno ricevuto poche denunce per episodi di discriminzione omofobica.

Ora, il sondaggio Pew ha chiesto semplicemente: "È il caso che la società accetti il comportamento omosessuale?"

Infatti, homosexuality è un false friend: come confermano il link precedente ed il seguente, mentre in italiano omosessualità significa solo "orientamento omosessuale", in inglese la parola può significare tanto "orientamento" che "comportamento" omosessuale - considerato che anche nei paesi di lingua inglese si pensa che le inclinazioni non abbiano lo stesso rilievo sociale delle azioni, mi sono permesso di intendere "homosexuality" come "comportamento omosessuale", dato che nell'articolo non c'era scritto nulla che lo vietasse.

Perciò, anche se il risultato è molto incoraggiante per gli attivisti LGBTQAI, che osservano (l'ho fatto anch'io qui) che ci sono paesi al mondo meno tolleranti dell'Italia in cui le minoranze sessuali hanno ottenuto di più, questo sondaggio non è una valutazione della qualità della vita delle persone LGBTQAI (Lesbiche, Gay, Biessuali, Transgender/Transessuali, Queer/Questioning, Asessuali, Intersessuali - e la lista si allungherà certamente).

Orientamento sessuale, parafilie e disturbi parafilici

La sera del 9 Maggio 2014 sono andato a Bosco Chiesanuova per assistere ad una conferenza dello psicologo Gilberto Gobbi sull'"ideologia del gender".

Ad alcune cose ho risposto subito, ad una inesattezza che mi pare importante rispondo ora.

Si è detto in quell'occasione che l'orientamento sessuale è l'attrazione verso un certo tipo di persone, e se tutti gli orientamenti sono equivalenti, allora al pari di eterosessualità ed omosessualità [la bisessualità viene da Gobbi esplicitamente patologizzata] si devono legittimare l'attrazione verso le persone anziane, i bambini e gli animali.

Le cose non sono così semplici, e per capirlo andiamo a leggere questa pubblicazione dell'American Psychological Association = Associazione Psicologica Americana; il suo titolo inglese significa Risposte alle vostre domande per una miglior comprensione dell'orientamento sessuale e dell'omosessualità, e ne esistono due versioni: inglese e russa - il terzo link punta per errore alla versione spagnola di un altro documento.

Vi traduco dalla versione inglese il brano più interessante:
L'orientamento sessuale si riferisce ad una struttura durevole di attrazioni emotive, romantiche e/o sessuali verso gli uomini, le donne, od entrambi i sessi. L'orientamento sessuale si riferisce inoltre al senso di identità di una persona basato su queste attrazioni, sui comportamenti relativi, e sull'appartenenza ad una comunità di altre persone che condividono queste attrazioni.
(...)
L'orientamento sessuale si distingue dalle altre componenti del sesso e del genere, tra cui il sesso biologico (le caratteristiche anatomiche, fisiologiche e genetiche associate con l'essere maschio o femmina), l'identità di genere (il senso psicologico di essere maschio o femmina) ed il ruolo sociale di genere (le norme culturali che definiscono il comportamento femminile e maschile). 
Di solito si discute dell'orientamento sessuale come se fosse solo una caratteristica dell'individuo, come il sesso biologico, l'identità di genere, o l'età. Questa prospettiva è incompleta perché l'orientamento sessuale si definisce in termini di relazione con gli altri. Le persone esprimono il loro orientamento sessuale attraverso il comportamento con gli altri, anche con azioni tanto semplici come tenersi per mano o baciarsi. Perciò l'orientamento sessuale è strettamente legato alle relazioni personali intime che rispondono a necessità profondamente sentite di amore, attaccamento ed intimità. Oltre ai comportamenti sessuali, questi legami comprendono le affettuosità espresse in modo fisico, ma non sessuale, scopi e valori condivisi, mutuo sostegno, ed impegno continuativo. Perciò l'orientamento sessuale non è semplicemente una caratteristica personale intraindividuale. Semmai, l'orientamento sessuale di una persona definisce il gruppo di persone in cui uno ha la probabilità di trovare le relazioni romantiche soddisfacenti ed appaganti che sono una componente essenziale dell'identità personale per molte persone. [Tutti i corsivi sono stati aggiunti dal traduttore]

Giovedì 22 maggio dialoghi in poesia

Ciao a tutti!
altro evento presso Casa di Ramia (via Nicola Mazza 50 a Verona)
ci troviamo giovedì sera 22 maggio ore 21 per "dialogare in poesia"
ascoltando le emozioni che suscita la poesia.
Questo percorso di crescita interiore è guidato dal dott. Roberto Targon (Psicologo e Psicoterapeuta)



Martedì 13 maggio'14 " L'amore non ha età!..." (come viene vissuto l'orientamento sessuale nella terza età)

Da una serie di incontri  organizzati dall' Associazione LIEVITI
 Martedì 13 maggio'14 " L'amore non ha età!..."
(come viene vissuto l'orientamento sessuale nella terza età)
 SEDE DEGLI INCONTRI Presso la Casa Comune MAG Verona. Via Cristofoli 31/A - Verona.

Essendo un incontro organizzato da un'associazione (no profit) si partecipa agli incontri con un'offerta libera.
 L'iniziativa spera possa offrire a tutti, attraverso momenti di riflessione e confronto, strumenti e sollecitazioni che consentano una maggior consapevolezza e serenità nell’affrontare questo tema .

OBIETTIVI Obiettivo del percorso è affrontare i temi che riguardano la relazione con l'altro. A partire da riflessioni fatte tra noi con l’aiuto di un facilitatore (psicologo) ci si confronterà perché possano nascere possibili aperture mentali che consentano di affrontare la sfida sociale a volte molto chiusa e piena di pregiudizi su temi così importanti.

CONTENUTI Sarà affrontato il processo della relazione e quindi la mia identità all'interno di una relazione.   Altri contenuti futuri saranno concordati anche sulla scorta dei bisogni emergenti.

METODOLOGIA La metodologia di lavoro che si intende proporre è volta a promuovere lo scambio ed il confronto tra i partecipanti attraverso la discussione su linee di pensiero che valorizzano la diversità come una ricchezza e il racconto di esperienze concrete. In questo senso gli incontri avranno molti momenti di condivisione di idee ed esperienze. A tal fine, potranno essere utili i bisogni, le situazioni, le riflessioni che noi tutti ci sentiremo di condividere in un ambiente protetto di auto-mutuo-aiuto.

IL PERCORSO Vuole promuovere conoscenze ed acquisizioni di strumenti atti a facilitare, attraverso il confronto con gli altri, la gestione della sfera affettivo-relazionale. Il facilitatore del gruppo, oltre a portare competenze psicologiche, cercherà di facilitare la comunicazione tra le persone su una tematica quale insieme di comportamenti, di relazioni, di comunicazioni attraverso cui sentire ed esprimere se stessi.

 SEDE DEGLI INCONTRI Presso la Casa Comune MAG Verona. Via Cristofoli 31/A - Verona

 DATE Gli incontri saranno ogni 14 giorni, ogni due martedì, dalle 21:00 alle 23:00 - per il mese di maggio e giugno'14:.

Martedì 13 maggio'14 " L'amore non ha età!..."
(come viene vissuto l'orientamento sessuale nella terza età)

 Gli incontri verranno facilitati dalla psicologa Cristina Comuzzi

 DESTINATARI Il percorso si rivolge ad adulti etero, bisessuali, omosessuali o queer interessati ad affrontare ed approfondire la conoscenza riguardo alle diversità come una ricchezza sociale e non come un'ostacolo alla relazione della persona .

Chiunque può partecipare.

Ascoltando i bisogni espressi dai partecipanti agli incontri  l' associazione  Lieviti valuterà se è il caso di promuovere un percorso da proseguire nei mesi successivi.

A far l'Europa comincia tu

Approviamo la campagna A far l'Europa comincia tu dell'Arcigay, in modo che ognuno voti alle elezioni europee del 25 Maggio 2014 dei candidati che sostengano la dignità ed i diritti di tutti.

la Basilica del Palladio stretta in un abbraccio collettivo contro l’omofobia

di Riccardo Rocca

Il foyer dell’iniziativa. (Facebook)
Un grande abbraccio collettivo che circondi la Basilica del Palladio a Vicenza: è questo il flash mob organizzato per sabato 17 maggio alle 17, giornata mondiale contro l’omofobia, da diverse associazioni LGBT.
«Questa iniziativa fa parte di quelle che portiamo avanti per mettere all’attenzione dell’opinione pubblica il fatto che il nostro Paese è ancora senza una legge anti-omofobia» ha spiegato Mattia Stella,presidente di Arcigay Vicenza al Corriere del Veneto.
Il disegno di legge che prevede l’estensione della legge Mancino contro le discriminazioni agli atti omofobi, seppur con modifiche che ne riducono ampiamente la reale applicazione è stato approvato alla Camera  lo scorso settembre ed è ora in attesa del vaglio al Senato, anche se la contrarietà del Nuovo Centro Destra sta spingendo il governo a non inserirlo tra le priorità dell’esecutivo.
«La Basilica [del Palladio] è patrimonio del nostro Paese, chiediamo che diventino tali anche i nostri diritti, i diritti delle persone» ha aggiunto Stella.
Ad appoggiare la manifestazione, oltre al Comune di Vicenza che lo scorso anno aveva aperto le porte della città al Pride Regionale del Veneto, le associazioni LGBT DelosAgedoLa Parola e ReteGenitori Rainbow. Anche i commercianti si schierano dalla parte dell’evento, tanto che l’associazione delle “Botteghe” di Piazza Erbe, la piazza antistante alla Basilica, risulta tra i promotori.
Saranno necessarie almeno 300 persone per realizzare il grande abbraccio collettivo, dicono gli organizzatori, che hanno fatto già partire il tam tam su internet con un evento su Facebook.

Note sull'eziologia dell'orientamento sessuale

Campo di battaglia tra eteronormativi (per non dire omofobi) e minoranze sessuali è la questione dell'eziologia dell'orientamento sessuale, complicata dal fatto che alcuni attivisti e studiosi ritengono politicamente più utile dimostrare che l'omosessualità sia innata, o meglio ancora geneticamente determinata.

La mia opinione è che scommettere su un'eziologia dell'omosessualità sia molto pericoloso, tant'è vero che gli omofobi più attenti sono pronti a cogliere in castagna chi cade in questa trappola, ed ad usarlo per screditare il movimento.

Ed infatti i testi più seri sull'argomento si limitano ad esporre gli studi svolti, mostrando come non si ottenga un risultato univoco, e come qualunque risultato sia comunque un'arma a doppio taglio, sia a vantaggio che a danno delle persone LGB.

Secondo me, si dovrebbe partire invece da quest'altro punto di vista: se essere bisessuali od omosessuali è altrettanto sano che essere eterosessuali, sapere che cosa fa sì che il 90-95% delle persone sia eteroessuale, ed il resto omosessuale o bisessuale non cambia la vita di nessuno, e semplicemente appaga una giusta curiosità scientifica.

[Libro] Bruce, Brenda e David / John Colapinto


Ho visto ieri nelle Librerie Paoline di Via Nizza a Verona il libro Bruce, Brenda e David, di John Colapinto, pubblicato dalle medesime Edizioni Paoline.

Non ho letto il libro, ma mi ha colpito la frase in quarta di copertina:

(...) Un caso di cui la comunità scientifica ha conosciuto per anni solo un resoconto fasullo, fondando su di esso una popolare teoria "scientifica" sul genere.

Il problema è che il caso di David Reimer (di cui parla appunto il libro) è ben noto alle persone, agli attivisti ed agli intellettuali LGBTQAI.

Ed infatti la più quotata di loro, Judith Butler, ha dedicato un intero capitolo del suo libro "La disfatta del genere" al caso Reimer, traendone proprio la lezione che vuole insegnare John Colapinto: il corpo pone un limite ai generi che possono essere imposti ad una persona.

Non è vero quindi che il fraintendimento (di cui si è resa rea la comunità scientifica) del caso Reimer sia alla base delle teorie queer, oppure, per citare il sito web delle Edizioni Paoline, delle scelte di “reindirizzamento” di un numero incalcolabile di persone, anzi!